bartolomeofernandez - chi siamo

Fabrizio Bartolomeo
Dopo la maturità classica, si laurea in Architettura presso l’Università di Genova nel 1995 e inizia la propria esperienza professionale nel prestigioso Renzo Piano Building Workshop, dove collabora ai progetti del Kansai International Airport di Osaka e del Lingotto di Torino.
Libero professionista dal 1997, si trasferisce a Milano e, dal 2003, copre un ruolo di supervisione e controllo degli interventi di restauro, ampliamento e nuova costruzione sul patrimonio immobiliare della Curia Arcivescovile di Milano.
Dal 2007 lavora con l’Architetto Fernandez.

Lucas Mariano Fernandez
Nato a Cordoba da padre argentino anch’egli architetto e madre italiana, dopo la maturità scientifica si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 2004. Collabora con lo studio Mutti&Architetti di Milano per la riconversione dell’area milanese Ex-Faema di Lambrate durante la quale approfondisce un particolare interesse per la tecnica ed il linguaggio dei materiali. Prima di dedicarsi alla libera professione si specializza in restauro dell’Architettura Moderna e collabora con lo studio ASA Studio Albanese sul progetto dell’Aeroporto di Pantelleria e il nuovo Passante di Mestre. Dal 2007 lavora con l’Architetto Bartolomeo.

Il progetto è per sua natura un atto di propositivo ottimismo verso il futuro e allo stesso tempo un gioco.

Un gioco disciplinato da regole, che nel caso del progetto architettonico sono urbanistiche, normative, formali e funzionali.

La presenza di queste regole ci guida verso una valutazione il più possibile oggettiva del singolo progetto che, di volta in volta, amiamo considerare nella sua specificità.

Ogni progetto in questo senso è unico: ogni luogo ha un portato di caratteristiche peculiari che è compito dell’architetto, secondo noi, cogliere, comprendere e sottolineare.

Il nostro habitus progettuale pertanto è un’architettura su misura che sappia ascoltare e dare corpo a questa “voce del luogo”.

Ciò comporta necessariamente una grande differenziazione nell’esito formale dei progetti, che è sempre la risultante unica della conciliazione tra rigore formale, creatività e desiderata dell’utente finale.

Con un metafora: il lavoro coincide con quello dell’interprete, capace di intendere un linguaggio incomprensibile a molti per tradurlo in parole e immagini intelligibili ai più, impreziosite di eleganza e fascino.